Qual è il mio URL finale?
L'URL finale è la pagina del tuo sito web che gli utenti raggiungono quando fanno clic sull'annuncio. Non deve essere uguale all'URL di visualizzazione, ma i domini (ad es. "example.com" in "www.example.com") devono corrispondere.
Se usi URL aggiornati che utilizzano modelli di monitoraggio, l'URL pagina di destinazione è separato dalla parte di monitoraggio dell'URL, perciò non hai bisogno di inserire le informazioni di monitoraggio nell'URL finale.
Che cos'è un modello di monitoraggio?
In un modello di monitoraggio è possibile un inserire le informazioni sul monitoraggio degli URL. Ad esempio, potresti voler monitorare i clic di una determinata campagna o di un gruppo di annunci specifico.
I modelli di monitoraggio utilizzano i parametri URL per personalizzare l'URL di monitoraggio o quello finale.
Quale aspetto hanno le informazioni di monitoraggio?
Se negli URL sono presenti reindirizzamenti interdominio, quando un utente fa clic sul tuo annuncio, verrà indirizzato su un sito web con un dominio diverso prima o dopo aver raggiunto la pagina di destinazione. All'interno degli URL, potresti anche inserire alcuni parametri, come "source=google" e "ad={creative}". Quando un utente fa clic sull'annuncio, questi parametri registrano alcune informazioni sull'annuncio all'interno dell'URL.
Con gli URL aggiornati, queste informazioni di monitoraggio si spostano dall'URL di destinazione nel nuovo campo chiamato "Modello di monitoraggio".
Esempio
Vuoi monitorare il traffico verso l'URL pagina di destinazione della campagna A. Nel modello di monitoraggio, potresti scrivere:
{lpurl}?source_campaign={_campaignA}Scopri di più sui parametri URL
Quale URL verrà visualizzato dai clienti?
Se un utente fa clic su un annuncio quando viene specificato il modello di monitoraggio e il monitoraggio parallelo è attivato, viene indirizzato all'URL finale mentre l'URL del modello di monitoraggio viene caricato in background.
Se un utente fa clic su un annuncio quando viene specificato il modello di monitoraggio e il monitoraggio parallelo è disattivato, viene indirizzato all'URL del modello di monitoraggio. Questo URL può reindirizzare a server di monitoraggio intermedi prima di reindirizzare all'URL finale.
Se un utente fa clic su un annuncio quando il modello di monitoraggio non viene specificato, viene indirizzato all'URL finale.
Perché funzionino, l'URL del modello di monitoraggio e tutti gli URL di reindirizzamento devono utilizzare il formato HTTPS e i reindirizzamenti devono inoltre realizzarsi dal lato server. Nonostante Google non abbia alcun controllo sui reindirizzamenti successivi, Google Ads utilizzerà sempre il protocollo HTTPS per la prima chiamata a un URL di monitoraggio, anche quando quest'ultimo è stato inserito in modo diverso.
Il monitoraggio parallelo è obbligatorio per le campagne sulla rete di ricerca, Shopping, display e video. È facoltativo per le campagne per hotel. In alcuni account potrebbe ancora essere disponibile trovare il pulsante di attivazione/disattivazione del monitoraggio parallelo nelle impostazioni dell'account, ma questa opzione è applicabile solo per le campagne per hotel.
Avviso: assicurati di utilizzare Google Ads Editor 12.4 o versioni successive. Se ne utilizzi una precedente potresti causare l'eliminazione di alcune delle modifiche che avevi apportato agli URL e al monitoraggio parallelo. Verificare la versione di Google Ads Editor in uso.
Se hai impostato un reindirizzamento interdominio, quando un utente fa clic sul tuo annuncio, passerà attraverso un sito web con un dominio diverso (ad esempio, da "example.com" a "www.example.com") prima o dopo aver raggiunto la pagina di destinazione.
I reindirizzamenti possono essere installati all'interno di un URL di destinazione o sul tuo sito web. Di seguito sono riportati alcuni esempi. Vengono definiti reindirizzamenti "interdominio" perché alcuni utenti visiteranno diversi domini facendo clic su un annuncio e visitando la pagina di destinazione.
Esempio 1
URL di visualizzazione: example.com
URL pagina di destinazione: https://example-redirect.com?url=https://example.com/somepage
Che cosa succede: quando fa clic su questo annuncio, l'utente viene indirizzato su https://example-redirect.com/ prima di raggiungere https://example.com/somepage.
Esempio 2
URL di visualizzazione: example.com
URL pagina di destinazione: https://example-redirect.com/12345678
Che cosa succede: quando fa clic su questo annuncio, l'utente viene indirizzato su https://example-redirect.com/12345678 prima di raggiungere https://example.com/somepage. La pagina di destinazione è memorizzata su https://example-redirect.com/12345678.
Esempio 3
URL di visualizzazione: example.co.uk
URL pagina di destinazione: https://example.com
Che cosa succede: quando fa clic su questo annuncio, l'utente viene indirizzato su https://example.com prima di raggiungere https://example.co.uk/somepage. Il server su example.com reindirizzerà in modo automatico i visitatori, in base al paese di residenza.
Esempio 4
URL di visualizzazione: example.com
URL pagina di destinazione: https://www.example.com/yourpage
Che cosa succede: quando fa clic sul tuo annuncio, l'utente viene prima indirizzato su https://www.example.com/yourpage e poi su https://example-redirect.com; infine, raggiunge https://www.example.com/yourotherpage. Il codice sul tuo sito web attiva questi reindirizzamenti.
Le nostre norme pubblicitarie dichiarano che la pagina di destinazione di un annuncio deve avere lo stesso dominio dell'URL di visualizzazione. Con gli URL aggiornati, i reindirizzamenti interdominio non possono trovarsi nel campo "URL finale" e devono essere impostati nel campo "Modello di monitoraggio".