Per garantire l'accuratezza dei dati, Google rimuove le impressioni e i clic non validi generati sia da servizi automatici (utenti non umani) che dal traffico umano (che risulta sospetto o illecito). Questa attività è a volte nota come "filtro antispam". Il numero di impressioni e clic che sono stati rimossi e considerati non validi per i tuoi annunci è disponibile nei report nella categoria delle metriche dei report relativa al traffico non valido.
Anche altri eventi, come le richieste di offerta e gli eventi video, possono trarre vantaggio dall'applicazione di filtri per il traffico, ma non vengono indicati nelle metriche di traffico non valido nei report.
Come avviene il filtraggio
Il team di Google per la qualità del traffico dagli annunci pubblicitari utilizza diversi sistemi per rilevare attività sospette. Questi sistemi vengono aggiornati regolarmente e l'intero filtraggio viene eseguito in modo che l'utente (browser, robot e così via) non riceva alcuna indicazione sul fatto che il suo traffico è stato segnalato per essere filtrato. Ciò consente di preservare l'efficacia del filtraggio della qualità del traffico.
Filtraggio preofferta e dopo la pubblicazione
A seconda di quando il traffico viene identificato come non valido, Google lo rimuoverà prima che l'inventario faccia l'offerta o dopo il verificarsi di un evento, ad esempio un clic o un'impressione. Il traffico rimosso in fase di preofferta non viene mai acquistato (perché non è stata fatta l'offerta), mentre quello rimosso dopo la pubblicazione non viene pagato (perché viene riaccreditato sul tuo account).
Misure di salvaguardia aggiuntive
Per ridurre ulteriormente i rischi, Google si è integrata con Human, che costituisce un ulteriore controllo di sicurezza per le nostre iniziative di difesa dal traffico non valido. Questa misura di salvaguardia aggiuntiva non richiede alcuna configurazione o modifica da parte tua.
Tipologie di traffico che vengono filtrate
Traffico non valido generico e traffico non valido sofisticato
Due ampie categorie di traffico che vengono filtrate sono il traffico non valido generico (GIVT) e il traffico non valido sofisticato (SIVT). Il traffico non valido generico viene identificato utilizzando elenchi di spider e robot noti oppure altri controlli di routine. Il traffico non valido sofisticato è spesso più difficile da identificare e richiede un intervento umano o analisi più approfondite. Per una descrizione più dettagliata di queste due tipologie di traffico, consulta la pagina 6, sezione 1.1.2 dell'addendum con le linee guida in materia di rilevamento e filtraggio del traffico non valido del Media Rating Council.
Categorie di traffico non valido generico (GIVT)
Data center | Traffico dagli annunci pubblicitari proveniente da server in data center i cui indirizzi IP sono collegati ad attività non valide (in genere, traffico non generato da esseri umani). Di solito, questi sono IP noti di data center potenzialmente inclusi in un elenco di settore, come l'elenco degli IP dei data center del Trustworthy Accountability Group (TAG). |
Crawler noto | Traffico dagli annunci pubblicitari da un programma o script automatizzato che richiede contenuti e si dichiara come non umano (tramite una serie di meccanismi di identificazione). Generalmente, questi crawler sono inclusi nell'elenco IAB International Spiders and Bots List. |
Modello irregolare | Traffico dagli annunci pubblicitari che include uno o più attributi (ad esempio il cookie dell'utente) associati a modelli irregolari noti, come il traffico di aggiornamento automatico o i clic duplicati. |
Categorie di traffico non valido sofisticato (SIVT)
Navigazione automatica | Un programma o uno script automatizzato che richiede contenuti web (compresi annunci digitali) senza il coinvolgimento dell'utente e senza autodichiararsi come crawler, un fenomeno frequente soprattutto nelle reti botnet. |
Falsa dichiarazione | Una richiesta di annuncio relativa a un inventario diverso da quello effettivamente fornito. Comprende anche le richieste di annuncio in cui l'annuncio vero viene mostrato in un sito web, un'applicazione o un dispositivo diversi oppure con un altro target (ad esempio per area geografica). |
Interfaccia utente ingannevole | Una pagina web, un'applicazione o un altro elemento visivo modificato per includere in modo ingannevole uno o più annunci. Comprende il rendering di annunci non visibili all'utente, l'inserimento di annunci senza il consenso di un publisher o la manipolazione degli utenti per convincerli con l'inganno a fare clic su un annuncio. |
Comportamento manipolato | Un browser, un'applicazione o un altro programma che attiva un'interazione con l'annuncio senza il consenso di un utente, ad esempio un clic involontario, una conversione imprevista o una falsa attribuzione per l'installazione di un'app per dispositivi mobili. |
Comportamento incentivato | L'uso di un incentivo esplicito per indurre gli utenti a interagire con uno o più annunci al solo scopo di ricevere questo incentivo e senza che l'inserzionista sia a conoscenza della sua presenza. Spesso questi incentivi sono di natura finanziaria. |
Classificazione non dichiarata | Traffico non valido che non può essere classificato utilizzando una qualsiasi delle altre categorie nella tassonomia oppure traffico non valido sensibile che non può essere divulgato. |