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Monitorare le conversioni di app per dispositivi mobili con Floodlight

Floodlight permette di conoscere le azioni eseguite dagli utenti dopo che hanno visualizzato o fatto clic sugli annunci. Non è prevista alcuna configurazione speciale per Floodlight sul Web mobile. Puoi impostare il traffico degli annunci e configurare attività e tag Floodlight per qualsiasi pagina web, indipendentemente dal fatto che gli utenti la visualizzino su computer desktop o dispositivo mobile.

Sono necessarie alcune operazioni di configurazione per utilizzare Floodlight per le installazioni delle app o le attività in-app. Questo articolo spiega la procedura necessaria per far funzionare Floodlight in un'app.

A causa di differenze nelle impostazioni relative ai cookie e all'ID dispositivo, in alcuni casi potrebbe non essere possibile misurare direttamente le conversioni. In alcuni casi, Campaign Manager 360 utilizza il machine learning e i dati storici per modellare le conversioni.

In questo articolo vengono illustrati i dettagli dell'implementazione solo per i tag Floodlight di tipo iframe e immagine. Il tag Google non è progettato per funzionare nelle app mobile.

 

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Informazioni su Floodlight nelle app

Panoramica

Grazie alle attività Floodlight in-app potrai saperne di più sulle azioni svolte dagli utenti all'interno delle app per dispositivi mobili dopo che hanno interagito con i tuoi annunci in-app, in modo analogo a come fai per un sito web. Puoi monitorare le installazioni della tua app oppure le attività svolte al suo interno, come acquisti o accessi, agevolandoti il compito di stabilire l'efficacia delle campagne per app per dispositivi mobili. I dati sulle conversioni view-through e clickthrough sono disponibili nei report, così potrai esaminare in un unico posto il rendimento delle campagne per computer e dispositivi mobili.

Le attività in-app possono essere attribuite ad annunci display e video pubblicati su altre app. Queste conversioni attribuite vengono mostrate nelle metriche di conversione standard disponibili in Campaign Manager 360. Per le conversioni attribuite ad annunci pubblicati su siti web o su altri dispositivi, queste metriche vengono riportate nel rapporto sulle conversioni cross-device.

Per implementare Floodlight nelle app, innanzitutto devi creare e configurare le attività Floodlight in Campaign Manager 360. Quando i tag sono pronti, ti offriamo due opzioni diverse per monitorare le installazioni in-app o le relative attività.

Parti interessate

I partner che contribuiscono al funzionamento di Floodlight in-app sono due:

  • L'agenzia o l'inserzionista che usa Campaign Manager 360 per pubblicare annunci nelle app e vuole usare Floodlight per monitorare le installazioni o altre attività relative all'app pubblicizzata riconducendole ai rispettivi annunci.

  • Un partner pubblicitario o publisher che ha inventario disponibile nelle app.

     

Valori trasmessi ai tag

Prima di poter attribuire installazioni o attività dell'app a impressioni e clic riconducibili all'annuncio nelle app, i partner devono collaborare per fare in modo che gli identificatori di dispositivo reimpostabili dall'utente e altri valori vengano trasferiti sia ai tag Floodlight sia ai tag annuncio eseguiti nelle app. Campaign Manager 360 utilizza gli identificatori per individuare in modo univoco un utente e attribuire le attività nell'app agli annunci in-app visualizzati o selezionati.

  • dc_rdid=: un identificatore di dispositivo reimpostabile dall'utente che assume la connotazione di IDFA per iOS o di ID pubblicità (AdID) per Android. Questo parametro è obbligatorio. Il publisher deve trasferire un valore a questo parametro per abilitare il tracciamento delle conversioni in-app. I valori devono essere senza hash e non elaborati. Sono accettati solo valori trasferiti in modo sicuro mediante tag abilitati per SSL.

    Nota: consigliamo di utilizzare il parametro dc_rdid per gli ID dispositivo invece del parametro utilizzato in precedenza dc_muid, che accetta valori IDFA con hash MD5, ID Android e AdID.

    • SSAID è disponibile per i dispositivi Android non Play in Cina.

  • tag_for_child_directed_treatment=: accetta il valore 0 o 1. Un valore 1 contraddistingue una richiesta che potrebbe provenire da un utente minore di 13 anni, secondo quanto previsto dalla legge COPPA.

  • dc_lat=: accetta il valore 0 o 1. Il valore 1 contraddistingue un utente che ha abilitato l'opzione che limita il tracciamento degli annunci per IDFA o AdID al fine di disattivare gli annunci basati sugli interessi e il remarketing. Se l'opzione "Limita il monitoraggio degli annunci" è disattivata, il valore è 0.

Verifica che lo user agent specificato nell'intestazione HTTP coincida con quello dell'app su cui si è verificata l'attività di conversione. Ciò è particolarmente importante se esegui chiamate server-server per Floodlight.

Configurazione di Floodlight nelle app

Verifica che il publisher abbia trasferito i valori corretti nei tag annuncio

Il tracciamento delle conversioni in-app richiede il trasferimento di valori specifici nei tag annuncio da parte dei publisher dell'app quando gli annunci vengono pubblicati.

Gli inserzionisti o le agenzie devono inviare tag annuncio campione al publisher dell'app e ricevere conferma che quest'ultimo sia in grado di trasferire parametri nei tag annuncio, in particolare nel parametro obbligatorio dc_rdid. Di solito, il publisher dell'app supporta macro del sito per fornire questi valori.

Di seguito vengono riportati esempi del possibile formato assunto dai tag annuncio una volta che il publisher trasferisce i valori necessari per gli annunci in-app:

Inizio di un tag ins di esempio (l'opzione preferita per gli ambienti mobili):

<ins class='dcmads'
 style='display:inline-block;width:320px;height:50px'
 data-dcm-placement='N9200.284657.MYSITE/B7841342.2'
 data-dcm-rendering-mode='script'
 data-dcm-click-tracker='${CLICK_URL}'
 data-dcm-limit-ad-tracking=0
 data-dcm-resettable-device-id='38400000-8cf0-11bd-b23e-10b96e4ddddd'
 data-dcm-child-directed=0>
 <script src='https://www.googletagservices.com/dcm/dcmads.js'></script>
</ins>

Esempio di tag standard (utilizzato per i banner immagine):

<A HREF="https://ad.doubleclick.net/ddm/jump/N9200.284257.MYSITE/B7841142;sz=320x50;ord=[timestamp]?"> <IMG SRC="https://ad.doubleclick.net/ddm/ad/N9200.284257.MYSITE/B7841142;sz=320x50;ord=[timestamp];dc_lat=0;dc_rdid=38400000-8cf0-11bd-b23e-10b96e4ddddd;tag_for_child_directed_treatment=0?" BORDER=0 WIDTH=320 HEIGHT=50 ALT="Advertisement"></A>

Inizio di un tag JavaScript di esempio (utilizzato generalmente per i banner HTML5 o rich media):

<SCRIPT language='JavaScript1.1' SRC="https://ad.doubleclick.net/ddm/adj/N9200.284657.MYSITE/B7841342.2;sz=320x50;ord=[timestamp];dc_lat=0;dc_rdid=38400000-8cf0-11bd-b23e-10b96e4ddddd;tag_for_child_directed_treatment=0?"> </SCRIPT>

Esempio di tag di precaricamento (utilizzato per annunci audio e video in-stream):

Tag di precaricamento VAST 2.0

https://ad.doubleclick.net/ddm/pfadx/N9200.284657.MYSITE/B7841342.2;kw=[keyword];sz=widthxheight;ord=[timestamp];dc_lat=0;dc_rdid=38400000-8cf0-11bd-b23e-10b96e4ddddd;tag_for_child_directed_treatment=0;dcmt=text/xml;dc_sdk_apis=[APIFRAMEWORKS];dc_omid_p=[OMIDPARTNER]

Tag di precaricamento VAST 3.0

https://ad.doubleclick.net/ddm/pfadx/N9200.284657.MYSITE/B7841342.2;kw=[keyword];sz=widthxheight;ord=[timestamp];dc_lat=0;dc_rdid=38400000-8cf0-11bd-b23e-10b96e4ddddd;tag_for_child_directed_treatment=0;dcmt=text/xml;dc_sdk_apis=[APIFRAMEWORKS];dc_omid_p=[OMIDPARTNER];dc_vast=3

Tag di precaricamento VAST 4.0

https://ad.doubleclick.net/ddm/pfadx/N9200.284657.MYSITE/B7841342.2;kw=[keyword];sz=widthxheight;ord=[timestamp];dc_lat=0;dc_rdid=38400000-8cf0-11bd-b23e-10b96e4ddddd;tag_for_child_directed_treatment=0;dcmt=text/xml;dc_sdk_apis=[APIFRAMEWORKS];dc_omid_p=[OMIDPARTNER];dc_vast=4

Esempio di tag immagine annuncio di monitoraggio per impressioni:

<IMG SRC="https://ad.doubleclick.net/ddm/trackimp/N7480.169443360.MYSITE/B7967415.105398014;dc_trk_aid=278142637;dc_trk_cid=56651190;ord=[timestamp];dc_lat=0;dc_rdid=38400000-8cf0-11bd-b23e-10b96e4ddddd;tag_for_child_directed_treatment=0?" BORDER="0" HEIGHT="1" WIDTH="1" ALT="Advertisement">

Esempio di tag annuncio di monitoraggio per clic:

http://ad.doubleclick.net/ddm/trackclk/N7480.169443360.MYSITE/B7967415.105398014;dc_trk_aid=278142637;dc_trk_cid=56651190;dc_lat=0;dc_rdid=38400000-8cf0-11bd-b23e-10b96e4ddddd;tag_for_child_directed_treatment=0

I parametri dc_rdid=, tag_for_child_directed_treatment= e dc_lat= sono inclusi nei tag per tutti i posizionamenti. Il publisher trasferisce questo valore in tutte le chiavi al momento della pubblicazione.

Attivare i tag Floodlight durante il monitoraggio delle attività nelle app

Campaign Manager 360 offre ad agenzie e inserzionisti due metodi per utilizzare i tag Floodlight per le app. L'inserzionista o l'agenzia deve coordinarsi con lo sviluppatore dell'app pubblicizzata per appurare che uno dei due metodi sia supportato.

Utilizzo di una richiesta GET per eseguire chiamate dirette a Floodlight

Puoi utilizzare una richiesta GET per eseguire chiamate a Floodlight direttamente dal codice dell'app o del server quando si verifica un'installazione o altro evento associato all'app. È preferibile adottare questo metodo se lo sviluppatore dell'app si avvale di codice personalizzato oppure non utilizza Google Tag Manager. L'app dell'inserzionista può trasmettere una richiesta GET a Floodlight utilizzando i valori corrispondenti dell'attività (src, cat, type). Assicurati che i necessari valori vengano trasferiti ai parametri, in particolare il valore obbligatorio dc_rdid=.

Esempio:

https://ad.doubleclick.net/ddm/activity/src=1234567;cat=fghij456;type=abcde123;dc_rdid=38400000-8cf0-11bd-b23e-10b96e4ddddd;tag_for_child_directed_treatment=0;dc_lat=0;u1=[friendlyname1];ord=1312312312

Attivazione di tag Floodlight con Google Tag Manager

Puoi utilizzare un contenitore di Google Tag Manager per attivare in modo dinamico i tag in-app quando si verifica un'attività di conversione.

Se sono presenti molteplici tag Floodlight per dispositivi mobili, potrai gestire facilmente il modo dinamico in cui questi vengono caricati dinamicamente e attivati in-app utilizzando Google Tag Manager. Per prima cosa dovrai stabilire un collegamento tra la configurazione Floodlight e un contenitore Google Tag Manager, quindi inviare le attività al contenitore. La procedura è simile a quella utilizzata per effettuare il collegamento tra una normale configurazione Floodlight e un contenitore Google Tag Manager, salvo alcune eccezioni necessarie, soprattutto sul versante di Google Tag Manager.

Se hai già creato un contenitore Google Tag Manager per attivare i tag Floodlight normali, ricorda che dovrai creare e gestire un contenitore separato per dispositivi mobili, appositamente per i tag Floodlight per dispositivi mobili.

Per collegare la configurazione Floodlight a un contenitore di Google Tag Manager, procedi nel seguente modo:

  1. Segui i passaggi per creare attività Floodlight in Campaign Manager 360.

  2. Segui le istruzioni per creare un contenitore per app per dispositivi mobili in Google Tag Manager (ulteriori dettagli in Configurazione e flusso di lavoro (App per dispositivi mobili)). Assicurati di avere l'ID del contenitore a portata di mano.

  3. In Campaign Manager 360, seleziona l'inserzionista e fai clic su Floodlight > Configurazione.

  4. Espandi la sezione Google Tag Manager e fai clic su Collega a un contenitore di Google Tag Manager. Inserisci l'ID del contenitore per dispositivi mobili nella riga che appare.

  5. Fai clic su Salva.

    Viene inviata una richiesta di collegamento all'amministratore di Google Tag Manager. Quando l'amministratore approva l'associazione, il tipo di contenitore viene visualizzato come "App per dispositivi mobili" con lo stato "Collegata".

Una volta collegata la configurazione Floodlight a un contenitore Google Tag Manager, potrai trasferire i tag al contenitore in modo che possano essere attivati quando si verifica un evento di conversione in-app. Puoi configurare i tag da attivare su eventi univoci (ad esempio, quando un utente installa l'applicazione) o su eventi che possono essere ripetuti (come ad esempio il completamento di un acquisto).

Devi creare un contenitore di tag per dispositivi mobili utilizzando l'SDK di Google Tag Manager for Mobile e aggiungerlo all'app per iOS o Android prima di pubblicarlo. Tieni presente che sono necessarie raccolte aggiuntive per trasmettere l'IDFA. Successivamente, potrai creare tag per i tuoi posizionamenti e includerli nel traffico delle reti di app per dispositivi mobili o dei publisher di app come di consueto. L'SDK trasmette una richiesta GET a Floodlight quando riceve un evento di conversione che corrisponde ai valori impostati per le attività Floodlight.
  1. Seleziona l'attività in Campaign Manager 360 ed espandi la sezione Google Tag Manager. Dovresti vedere i contenitori già collegati per questa configurazione Floodlight.

  2. Seleziona il contenitore per dispositivi mobili specificato e, facoltativamente, inserisci istruzioni per l'amministratore che eseguirà l'implementazione del tag in Google Tag Manager. È possibile includere condizioni specifiche per l'attivazione del tag.

  3. Fai clic su Trasferisci a Google Tag Manager.

  4. Salva le modifiche.

    In seguito al salvataggio, i tag aggiornati vengono inviati all'amministratore di Google Tag Manager. Quando l'amministratore approva i tag aggiornati, lo stato dei tag viene modificato in "Approvato".

  5. L'amministratore di Google Tag Manager controllerà le impostazioni del tag e determinerà le regole per la loro attivazione.

    • Non ripetibile: seleziona questa casella se il tag Floodlight deve essere attivato solo una volta per tutta la sua durata (ad esempio, quando un utente scarica o installa una app).

    • Regole di attivazione: l'attività deve essere associata a una regola di attivazione in Google Tag Manager affinché il tag venga attivato.
  6. Convalida le modifiche testando l'implementazione.

Se in un secondo momento decidi di apportare modifiche a un'attività per dispositivi mobili e di rendere disponibile la nuova versione dell'attività, starai creando a tutti gli effetti una nuova istanza del tag senza alcuna sostituzione del tag esistente. Assicurati di disattivare il tag originale prima di attivare il nuovo tag.

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